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Green Retail  - Ecomondo: Il report a cura di Plef degli Stati Generali della Green Economy 2021
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Ecomondo: Il report a cura di Plef degli Stati Generali della Green Economy 2021

Si è svolta a Rimini in occasione della fiera Ecomondo la decima edizione degli Stati Generali della Green Economy.

L'evento è organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy, di cui fa parte fin dalla sua costituzione anche Plef - Planet Life Economy Foudation.

A cura di Emanuele Plata (nella foto), Fondatore di Plef.

10 anni: 5 diversi ministri dell’Ambiente, oggi dicastero della Transizione Ecologica e 6 diversi ministri dello Sviluppo Economico, istituzioni governative di cui il Consiglio ha svolto funzioni di advisor. 10 anni in cui in cui  in Europa si è enunciato il bisogno di un Green New Deal . . . 10 anni in cui si è promosso l’esercizio della delega governativa per la fiscalità ecologica e per la riallocazione dei Sussidi Dannosi all’Ambiente, 19 miliardi che l’Italia ha riconosciuto fanno male all’ambiente ! Tutte cose oggi attualissime che con il Next Generation Plan europeo ed il PNRR Italiano dovrebbero essere risolte.

L’apertura dei lavori con Edo Ronchi, coordinatore degll Stati Generali ha confermato queste aspettative ma ha fatto anche emergere dagli invitati politici, in particolare da Rossella Muroni - Vicepresidente della commissione ambiente e territorio, il rischio che i passaggi della finanziaria, le prudenze internazionali e la mancanza di un dibattito parlamentare possano far depotenziare le decisioni necessarie per una reale e sostanziale transizione. Le imprese sono attive ed in prima linea, alcune sull’onda della crescente sensibilità, alcune condizionate dalla finanza orientata agli ESG, altre brillanti e coerenti come DAVINES (cosmetica) e CHIESI (farmaceutica), testimoni dell’impegno nella strategia, nella misurazione gestionale sia della decarbonizzazione come della circolarità, intesi come fattori sostanziali della transizione.

E i cittadini? Nell’atteggiamento, secondo le indagini IPSOS, risultano pronti ad entrare in una nuova era ma . . . dal dire al fare occorre che siano sostenuti da una volontà politica con le le azioni giuste per raccogliere reale consenso e attrazione emotiva positiva come l’idea di un'Europa leader nel cambiamento sui mercati internazionali ed un'Italia capofila di questo paradigma della sostenibilità - cosa oggettivamente fattibile per il nostro il potenziale sulle rinnovabili, la nostra abilità di riciclatori, la nostra creatività, la nostra biodiversità.

Questa è la sfida e dalla Cop 26 di Glasgow dobbiamo portare a casa il perseguimento degli impegni di Parigi 2015 sulla lotta al cambiamento climatico da parte dei paesi a tradizione democratica convinti che se questi continueranno a fare sul serio di tutto per stare sotto i 2 gradi di riscaldamento del pianeta alla fine anche gli altri dovranno adeguarsi. Raggiunta questa intesa al ritorno da Glasgow l’auspicio di Edo Ronchi e degli Stati Generali è che l’Italia - ad integrazione del PNRR - si doti di una legge sul clima che definisca i controllori, coinvolga i territori, crei concertazione con le parti sociali, attui le riallocazioni dei fondi e fissi obiettivi, localizzi e definisca le procedure per il piano energetico nazionale.

       
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