Slow Food: finalmente l'Italia ha una legge sul biologico
Una legge che va incontro all’esigenza di una vera modernità agricola.
«Siamo in presenza di un passaggio epocale verso un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e amica della salute dei consumatori. Un passo concreto verso una reale “transizione ecologica”» dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. Dopo anni di attesa anche il secondo ramo del Parlamento ha approvato il disegno di legge che tutela un settore in continua espansione, che in soli dieci anni ha visto aumentare l'80% della superficie, fiore all’occhiello del Made in Italy. Un metodo di produzione che va nella direzione indicata dalle strategie europee Farm to Fork e Biodiversità. «Un traguardo - continua Nappini - da accogliere con entusiasmo perché ci permetterà di acquistare prodotti che hanno a cuore la salute e la sicurezza ambientale».
Una legge che va incontro all’esigenza di una vera modernità agricola. Perché la modernità agricola è nelle mani di coloro, soprattutto giovani, che lavorando la terra coniugano i vantaggi offerti dalle innovazioni tecnologiche con i saperi e le pratiche ancestrali, garantiscono il rispetto delle esigenze ecosistemiche, gestiscono le risorse naturali e limitano le esternalità negative, assicurando così una produzione adeguata in qualità e quantità.
La legge infatti va a disciplinare aspetti importanti non solo per le 80.000 aziende che già praticano l’agricoltura biologica, ma anche per le tante aziende agroalimentari italiane, per la ricerca scientifica, per i consumatori, per i territori e soprattutto per le comunità che quei territori li abitano.
Elision - IoT competence center di Tesisquare - ha presentato "Sustainable Product Journey", un percorso che permette alle aziende di raggiungere gli obiettivi di tracciabilità e sostenibilità.
Dieci referenze, con fette disposte in vaschetta a una a una, ricavate esclusivamente da carni di suini nati e cresciuti negli allevamenti dell'azienda.
Il progetto mira a veicolare in distribuzione l’offerta a residuo zero, un tema sui cui la O.P. trevigiana si è impegnata già da tempo, lanciando due anni fa la linea “Zero Residui”.
In occasione delle celebrazioni della Settimana della Croce Rossa, l'azienda è stata premiata per il sostegno che costantemente offre all’associazione.