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Green Retail  - Sostenibilità economica, ambientale e sociale: i risultati di Procter & Gamble in Italia
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Successi & Strategie A cura di: Fabrizio Vallari

Sostenibilità economica, ambientale e sociale: i risultati di Procter & Gamble in Italia

Al Summit EIIS l’azienda racconta come lavora per coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica, dando vita a un nuovo modello che mette in relazione virtuosa aziende, realtà locali e soggetti fragili.

Risultati concreti e importanti, raccontati nel report, appena pubblicato, “P&G Italia: Storie di Cittadinanza d’Impresa”.

Un’innovazione che coniuga sostenibilità economica, ambientale e sociale, e che esce dai perimetri aziendali per coinvolgere istituzioni, associazioni, altre aziende e i cittadini per costruire, insieme, un futuro più sostenibile, giusto e inclusivo. Proprio questa innovazione è stata al centro dell’intervento di Paolo Grue (nella foto), presidente e Amministratore Delegato di Procter & Gamble in Italia, al panel “Connecting Sustainable Minds”, tenutosi a Roma nell’ambito del Summit organizzato da EIIS – l’European Institute of Innovation for Sustainability. A confrontarsi con lui sui temi di innovazione e sostenibilità, i rappresentanti di Parlamento Europeo, Coldiretti, Confagricoltura, IFAD, Save the Children Italia, WWF Italia, Coop Italia, Eco-Age, Ferrero, Gruppo Barilla e illy Caffè.

«La sostenibilità è un concetto semplice: si tratta di assicurare una migliore qualità della vita per tutti, oggi e per le generazioni future. In questo senso Procter & Gamble ha accettato una sfida importante: unire l’attenzione ai problemi sociali e ambientali alla crescita economica e dei mercati in cui operiamo. Siamo convinti che la sostenibilità sia un’opportunità e non un costo. Le aziende devono essere parte attiva nella soluzione del problema, ad esempio utilizzando l’innovazione per realizzare prodotti che ispirano comportamenti sostenibili. Inoltre, mai come oggi la necessità di “potersi fidare” delle aziende e dei loro marchi è diventata fondamentale per chi deve acquistare un prodotto. Le persone si aspettano dai brand prese di posizione chiare ed azioni concrete per risolvere i problemi sociali ed ambientali. Quindi allo “storytelling” bisogna affiancare lo “storydoing”, ovvero l’arte di raccontare attraverso azioni concrete che coinvolgono e ispirano un cambiamento positivo» afferma Paolo Grue. «Per far questo in P&G lavoriamo su tre aspetti: su quello che possiamo gestire direttamente, attraverso il nostro “Piano di transizione climatica” dove stiamo facendo enormi progressi per raggiungere zero emissioni nette di gas serra (GHG) lungo tutta la nostra filiera, dall’approvvigionamento delle materie prime fino al venditore finale, entro il 2040; su quello che non possiamo gestire direttamente, ma che possiamo influenzare attraverso la comunicazione per educare le persone ad un utilizzo più sostenibile dei prodotti. Infine, ci adoperiamo per migliorare l’ambiente e le comunità in cui viviamo e lavoriamo, con programmi come “P&G per l’Italia”, con i quali realizziamo azioni concrete con un impatto positivo sull’ambiente e sui territori».

Un impegno, quindi, che inizia internamente per poi uscire dall’azienda ed entrare nelle case dei due terzi delle famiglie italiane che utilizzano i prodotti dei marchi P&G: in queste categorie di prodotto l’80% delle emissioni di CO2 avviene proprio a casa, nella fase d’uso, per questo è essenziale abilitare e stimolare comportamenti responsabili. Esempi concreti arrivano da brand come Dash, che ha potenziato la formula delle nuove Power PODs per essere efficace anche a freddo e nei cicli brevi, risparmiando così fino al 60% delle emissioni di gas serra del bucato. Non solo: la nuova confezione è in cartone, più ergonomica e dispone di un marcatore tattile e di un QR Code da scannerizzare con la Navilens Go App, per permettere anche alle persone che hanno una qualche forma di disabilità (visiva o motoria) di riconoscere e utilizzare correttamente il prodotto e di accedere alle informazioni riportate sulla confezione. Proprio l’informazione, infatti, è un elemento imprescindibile per poter compiere scelte di acquisto e di consumo consapevoli e responsabili. Da questa convinzione sono nati “Pianeta = Casa”, la guida gratuita realizzata da P&G insieme al WWF Italia, Altroconsumo, CoRePla e AIDECO, che offre consigli su come essere sostenibili tra le mura domestiche, e “Green Home”, il videogioco gratuito, sviluppato da Gamindo per P&G, che insegna buone pratiche di sostenibilità ambientale a casa e, al contempo, aiuta a raccogliere fondi per costruire un’Aula Natura in una scuola con Wwf Italia.

Questi progetti fanno parte di “P&G per l’Italia”, il più vasto programma di cittadinanza d’impresa mai avviato dall’azienda nel nostro Paese. Con risultati importanti, raccontati nel report, appena pubblicato, “P&G Italia: Storie di Cittadinanza d’Impresa”, che passa in rassegna le azioni concrete in ambito di “Ambiente & Educazione”, “Società” e “Uguaglianza & Inclusione”. In soli due anni, infatti, “P&G per l’Italia” ha permesso:

· con WWF Italia, di donare a oltre 11 mila alunni 26 Aule Natura, spazi verdi nelle scuole italiane dove i bambini possono crescere con la natura e imparare a rispettarla, con l’obiettivo di realizzarne almeno 50 entro il 2024, e di rigenerare i primi 300 mila metri quadri di natura nell’ambito di ReNature Italy, il più grande progetto di rinaturazione e tutela dell’ambiente su vasta scala mai avviato in Italia;

· con Associazione Next, di erogare 28 corsi di formazione e creare 243 opportunità di lavoro nell’ambito di Aula 162, il progetto di inclusione sociale e lavorativa volto a fornire corsi di formazione gratuiti a persone vulnerabili, migranti, rifugiati e donne vittime di violenza, per inserirle in aziende che hanno bisogno di manodopera qualificata e spesso non la trovano;

· con EIIS, di offrire a oltre 200 professionisti di oggi e di domani una formazione adeguata per affrontare la riconversione ecologica del nostro sistema produttivo in quattro edizioni del Certificate Program “Manager della Transizione Ecologica”;

· con AzzeroCO2, di salvaguardare la biodiversità, valorizzare i territori e promuovere l’inclusione sociale realizzando 23 Orto-Frutteti Solidali, che contano oltre 2.000 alberi e arbusti piantati su 30mila mq di terreno, 30 nuovi posti di lavoro creati e circa 400 soggetti fragili e a rischio di emarginazione sociale inclusi attraverso il lavoro e le attività negli Orto-Frutteti;

· con Komen Italia, di erogare oltre 3.300 prestazioni cliniche e diagnostiche di prevenzione gratuite alle donne in difficoltà in 22 tappe in 18 città della “Carovana della Prevenzione” – e altre 11 tappe sono già in programma per l’anno in corso;

· con Croce Rossa Italiana, di donare 54 mila pacchi contenenti prodotti per la cura della casa e della persona dei marchi P&G a oltre 113mila persone in difficoltà;

· con la Comunità di Sant’Egidio, di raggiungere ogni anno oltre 2.000 persone indigenti con le Lavanderie di Papa Francesco a Roma e a Genova, a cui presto se ne aggiungeranno altre.

Senza contare le iniziative in ambito Uguaglianza e Inclusione, con numerosi progetti a sostegno della comunità LGBTQI+ e alla lotta contro il Gender Gap e il bullismo.

«L’indicazione per il mondo aziendale è oggi più chiara che mai: diventare un punto di riferimento credibile e apprezzato non solo per quello che si racconta (storytelling) ma per quello che si fa (storydoing) – commenta il sociologo Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab. Ciò che ci orienterà in futuro sarà la responsabilità civile, e dunque la cittadinanza di impresa. P&G per l’Italia costituisce un esempio emblematico in questo contesto: i cittadini-consumatori si aspettano che un’azienda come P&G possa affiancarsi alle istituzioni e alla politica, per conciliare l’efficienza e la concretezza con la tempestività. L’obiettivo viene raggiunto se ci si dimostra in grado di lavorare in partnership su progetti condivisi: P&G lo ha fatto creando un vero e proprio modello di intervento sociale che anche le istituzioni pubbliche dovrebbero imparare a seguire».

       
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